Ho bisogno di conoscere la storia di un alimento. Devo Sapere da dove viene. Devo immaginarmi le mani che lo hanno coltivato, lavorato e cotto ciò che mangio.
Carlo Petrini
Mi capita, quando sono in fila alla cassa del supermercato, di osservare il carrello di chi mi precede.
Con curiosità osservo i cibi da loro scelti e mi sorgono delle domande sulla consapevolezza che orienta le persone ad acquistare o meno un alimento: frutta e verdura fuori stagione, alimenti provenienti dall’estero, o magari cibi pronti da cuocere, c’è chi acquista alimenti ipercalorici ad alto contenuti di zuccheri oppure di grassi; mi capita di notare la presenza di prodotti biologici e di chi si lascia sedurre dalle grandi offerte. Osservo attenta ed incuriosita le innumerevoli tipologie di prodotti.
La riflessione che ne consegue è ampia e significativa: chissà se alcuni si chiedono che cosa voglia dire, in termini di impatto ambientale, la produzione ortofrutticola fuori stagione? Si domanderanno dove sono le serre, chi ci lavora e a quali condizioni? Magari altri potrebbero farsi domande sull’impatto ambientale dei prodotti di provenienza estera? Saranno consapevoli di cosa significhi questo, in seguito alla globalizzazione e agli accordi commerciali dell’Unione Europea con gli altri stati?
Mi domando se qualcuno sappia che cosa comporti la presenza sempre più significativa dei prodotti biologici nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e quali possano essere le conseguenze per le piccole aziende del biologico in Italia. L’elenco può senz’altro arricchirsi di tante domande e avremo modo di farlo, anche insieme, ma ora vorrei mettere al centro della riflessione altri aspetti più personali che riguardano Come e Cosa mangiamo.
C’è una grande differenza quando riesco ad essere presente con i sensi mentre mangio e questo attiene al Come: se vengo distratta dai messaggi del cellulare o dai pensieri, la mia consapevolezza sensoriale è ridotta, non assaporo il cibo fino in fondo e forse anche il senso di fame non sarà soddisfatto. Masticare a lungo un boccone di cibo, in piena presenza, può migliorare il processo digestivo e colmare prima il senso di fame.
Sapere se sto mangiando un cibo sano, equilibrato nei nutrienti, proveniente da colture e allevamenti a filiera controllata, magari biologico, rientra nel Cosa. Insomma insieme al cibo cosa mangiamo? Riusciamo con la consapevolezza a vedere il Cosa?
La consapevolezza, non è una piccola cosa: può orientare le nostre scelte e incidere sul nostro benessere, ma può avere un’eco più grande sul benessere degli animali, dell’ambiente e del nostro pianeta.
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